ECCELLENZA – Le parole del 10 dei viola al ritorno in campo dopo l’infortunio a una mano.
Va a caccia del primo successo dell’anno il Montefano. Dopo il pareggio casalingo a reti bianche contro il Montegranaro, un’altra formazione della provincia di Fermo si palesa dinanzi ai viola di Mariani, questa volta appuntamento in terra fermana. Domani alle 14:30 Palmucci e compagni faranno visita a un Montegiorgio ringalluzzito dopo il successo esterno di Jesi che ha dato loro tre punti di speranza in chiave salvezza. Non vuole perdere il treno delle migliori il Montefano che a quota 25 attualmente, nonostante Civitanovese e Urbino abbiano una partita in meno, è a sole due lunghezze dalla vetta. La classifica è corta e un passo falso potrebbe causare uno scivolone.
Mister Mariani potrà contare ancora una volta su un elemento imprescindibile come Matteo Palmucci. Il trequartista classe ’97 è tornato in campo con la fascia di capitano al braccio dopo una lunga assenza in seguito a un intervento chirurgico alla mano che lo ha tenuto fuori circa due mesi. “Mentalmente all’inizio non è stata semplice, le prime settimane ero ingessato e dovevo stare completamente fermo, poi con il tutore ho ricominciato a correre e la sosta natalizia mi è servita per tornare a piena disposizione del mister”.
Un ritorno nel rettangolo di gioco tutt’altro che banale: “Beh, con la fascia al braccio, in casa e da montefanese è sempre una sensazione speciale – ha proseguito Palmucci – Non c’era Bonacci e quindi è capitata a me. E’ una responsabilità maggiore, ma un enorme piacere poter rappresentare un intero paese insieme ad altri compagni del posto”. Parole sacrosante dette da un maestro d’orchestra che ruota alle spalle dell’attacco e che, come da sua ammissione, ama smazzare più assist che far gol: “Vuoi mettere la bellezza del servire una gran palla per il mio compagno e gioire insieme a tutta la squadra? Non ha prezzo”. Un esteta del gioco, un rifinitore offensivo come lui è mancato come il pane in questi mesi al Montefano. Ora lo ha ritrovato e il Montegiorgio è avvertito.
(Articolo del “Corriere Adriatico”, edizione del 13/01/2024)